Eccoci qui, come promesso, a trattare un tema molto trendy durante l’estate: la cistite. Onestamente, non conosco una donna che non abbia avuto almeno un episodio (più o meno forte) di cistite, e diventa più frequente in estate.
La cistite è un’infezione a carico del tratto urinario (reni, vescica, orifizio) causata tipicamente da una carica batterica e che si manifesta in uno o più sintomi, che possono variare per intensità, dolore e durata e che può talvolta ripresentarsi (recidiva) nel breve termine.
I sintomi
I sintomi della cistite sono abbastanza caratteristici, e si riscontrano tipicamente:
- Urgenza minzionale (ovvero dovete scappare a fare la pipì con un’improvvisa urgenza)
- Bruciore durante la minzione e che perdura dopo (la famosa “pipì che brucia”)
- Il cattivo odore delle urine (in alcuni casi ricorda quello di quando si mangiano asparagi)
- Dolore pelvico e al basso ventre (che può diventare anche molto intenso)
- Aumento delle minzioni e riduzione delle urine (per dirla in breve, andate in bagno più spesso, ma fate poca pipì)
- In alcuni casi si registra anche uno stato febbrile
Questi sintomi possono manifestarsi anche tutti insieme (ahiaaaa), ma solitamente si è in presenza di 2 o 3 sintomi contemporaneamente (io ad esempio quando ho la cistite percepisco l’urgenza minzionale e il bruciore, ma non ho mai avuto mal di pancia). Alcune volte la presenza di 1 o 2 sintomi può non essere associato a un caso di cistite, ma ascrivibile ad altre infiammazioni o alterazioni, per cui il consiglio è sempre quello di rivolgersi al vostro medico curante per una diagnosi certa.
Noi però vi proponiamo il nostro test, per valutare se siete o meno in possibile presenza di cistite e per aiutarvi negli step da seguire.
Sconfiggere la cistite
1- Dieta
Come sempre è importante prendersi cura di noi, iniziando da quello che mangiamo. Quando abbiamo la cistite è in corso quindi un’infezione batterica (impegno del sistema immunitario) e un’infiammazione dell’apparato urinario. Questo vuol dire che dobbiamo prenderci cura di entrambi gli aspetti e non aggravare la situazione con cibi sbagliati.
I nostri 5 consigli:
- Bere TANTA acqua (almeno 2 litri al giorno), naturale, con basso residuo fisso (es. Acqua Sant’Anna, Lauretana, San Bernardo);
- Evitare i cibi che infiammano, come le spezie e i cibi piccanti, la caffeina e la teina, le carni grasse (maiale) e i crostacei;
- Abbondare di verdure fresche, ma evitare quelle con proprietà spiccate diuretiche (una per tutte gli asparagi, ma anche il tarassaco, il carciofo, ecc);
- Sostituire il caffè e il the con tisane che riducono lo stato irritativo, in particolare la malva e la camomilla, oppure la cicoria (per chi preferisce un sapore più intenso);
- Ridurre o eliminare gli alcolici fino a quando i sintomi non saranno spariti del tutto.
2- Cura antibiotica
La cura antibiotica, prescritta dal medico, è molto spesso efficace e riduce i sintomi in poco tempo. Questo perché i batteri che più frequentemente causano questa infezione sono Escherichia Coli e Klebsiella Pneumoniae (che compongono la nostra flora batterica), i quali sono sensibili ai più comuni antibiotici prescritti per la fase acuta della cistite, uno per tutti la fosfomicina sale di trometamolo.
Se la cura antibiotica però, dovesse non dare risultati, sarà necessario effettuare un esame detto “urinocoltura”, che permette di identificare:
- se ci sono batteri presenti nelle urine (parleremo più avanti della cistite abatterica);
- quali sono questi batteri;
- quali antibiotici risultano più efficaci e a quali invece sono diventati “resistenti” i batteri.
Solo questo esame, quindi, in caso di recidiva della cistite o di sua continuazione, può permettere di identificare la migliore cura da prescrivere.
3 – Le cure naturali
Esistono molti integratori che promettono di prevenire e curare la cistite. Ma quanti lo fanno veramente?
La mia esperienza mi ha insegnato che si può curare la cistite senza antibiotico e si possono evitare recidive, utilizzando con il giusto dosaggio il D-Mannosio. stiamo parlando di uno zucchero semplice, che non viene (praticamente) assorbito dal nostro apparato digerente e arriva quindi in vescica, dove, con un’azione meccanica, agisce “staccando” i batteri dalla parete vescicale e permettendone quindi l’espulsione con le urine.
Il Mannosio negli ultimi anni, grazie a molti studi al riguardo che ne confermano l’efficacia, è diventato un prodotto facile da trovare e acquistare, e ne esistono tantissime combinazioni (con cranberry, con zinco, con ibisco, ecc.) in commercio. L’importante è la posologia, ovvero come assumerlo. Di seguito le nostre indicazioni, non appena avvertite i sintomi della cistite:
- In fase acuta (per i primi 3/6 giorni):
- Assumere la quantità di 500mg di D-Mannosio a vescica vuota, con poca acqua;
- Dopo 60-90 minuti bere molta acqua (circa 1/2 litro);
- Non appena svuoterete nuovamente la vescica ripetere i 2 punti appena descritti, e ripetere questa prassi per tutta la giornata;
- Prima di coricarsi, con la vescica vuota, assumere 1000mg di D-Mannosio sempre con poca acqua.
- Alla riduzione dei sintomi (dal 4/6 giorno):
- Assumere la quantità di 500mg di D-Mannosio a vescica vuota, con poca acqua;
- Dopo 60-90 minuti bere molta acqua (circa 1/2 litro);
- Ripetere per 1/2 volte nell’arco della giornata;
- Prima di coricarsi, con la vescica vuota, assumere 1000mg di D-Mannosio sempre con poca acqua.
- Alla scomparsa dei sintomi:
- Assumere la quantità di 500mg di D-Mannosio a vescica vuota, con poca acqua;
- Dopo 60-90 minuti bere molta acqua (circa 1/2 litro);
- Prima di coricarsi, con la vescica vuota, assumere 500mg di D-Mannosio sempre con poca acqua.
- La dose di 500mg la sera può essere assunta per sempre, ed è un ottimo modo per ridurre le recidive e prevenire altre infezioni.
Il D-Mannosio (non) fa miracoli
Ovviamente, come tutte le cure naturali, il D-Mannosio non fa miracoli, anche se si avvicina, ed è bene essere preparate al fatto che i risultati non ci sono in 12 ore come con l’antibiotico, però se seguita correttamente, la cura naturale può ridurre le recidive e prevenire future infezioni.